Sistema Gioco Italia esprime preoccupazione rispetto alle procedure emendative intervenute e che si stanno delineando e che stanno modificando il disegno di legge sul gioco patologico. Si stanno, forse, accavallando interventi che devono toccare certamente temi ed argomenti di carattere sociale e sulle conseguenze derivanti dal gioco d’azzardo a livello sanitario, ma che di contro non dovrebbero intaccare od intervenire nei rapporti che riguardano la regolamentazione dell’offerta del gioco pubblico nel nostro Bel Paese, riferendosi particolarmente alle modalità organizzative da attuare sul territorio dalle concessionarie dello Stato. Secondo Sistema Gioco Italia destano stupore emendamenti approvati che arrivano a modificare i contratti in essere tra Stato e concessionari: anche per questo, quindi, si avverte la necessità di attivare un confronto a livello istituzionale con la Commissione Affari Sociali e tutela degli interessi degli operatori dell’offerta di gioco regolata da una concessione pubblica.
Particolarmente si fa presente come l’applicazione della distanza minima, 300 metri, dai luoghi sensibili per l’attività delle sale da gioco provochi una riduzione dell’offerta legale: Awp numero di apparecchi -75%; sale da gioco Vlt -59%; punti scommesse sportive -68%. Gli impatti conseguenti, applicando le stesse percentuali al gettito erariale di riferimento del 2013 sono stimabili in un totale di circa -3.2 miliardi di euro sugli 8 miliardi circa di gettito del 2013: altrochè perplessità e preoccupazione… considerando che “defenestrando” le sale da gioco dal centro città o da zone particolarmente commerciali l’installazione delle attività di gioco verrebbe “relegata” nelle periferie più estreme dove la popolazione residente certamente non è attratta dal gioco!